La struttura di alaggio dell’Università della vela
L’impianto dell’indagine sui presunti abusi edilizi di Campione non viene ridimensionato. Semmai il pronunciamento del Tribunale del Riesame apre scenari incoraggianti per i proprietari privati degli immobili finiti nel mirino della procura. È quanto si legge fra le righe delle 19 pagine, dove il concetto di «terzo di buona fede» ricopre un ruolo fondamentale, che contengono le motivazioni con cui è stato disposto il dissequestro dell’Università della vela e della struttura di protezione ed alaggio d’imbarcazioni sportive della Tremosine Univela. Il collegio spiega che «il sequestro disposto dal Gip, andando a colpire persone estranee all’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva formulata dall’accusa, non può essere confermato». G. M., legale rappresentante di Univela – rimarcano i giudici – non risulta in «alcun modo collegato, né sotto un profilo doloso né a titolo di colpa, alla lottizzazione abusiva, reato la cui condanna comporta confisca obbligatoria del bene derivato dall’abusiva lottizzazione». Sempre secondo il Tribunale del riesame «non può valere l’argomento secondo cui, ferma restando l’impossibilità di sequestrare alcun bene a terzi in buona fede, rimarrebbe la possibilità di porre i sigilli e demolire i beni abusivamente realizzati in caso di compromissione dell’assetto territoriale e dell’equilibrio tra uomo e territorio assicurato dagli standard urbanistici». Per il collegio, «occorre, infatti, osservare che una tale motivazione, oltre a vanificare ulteriormente la posizione del terzo, semplicemente mutando l’etichetta giustificativa del sequestro» elude «il problema della totale estraneità del soggetto colpito» dai sigilli giudiziari, «rispetto alla fattispecie di reato contestata, ciò facendo senza peraltro che il bene possa considerarsi in sè stesso pericoloso». Il pericolo «per l’incolumità pubblica derivante dal rischio geologico e dalla caduta massi» riguarda «tutt’al più altre ipotesi delittuose qui non contestate o, ancor più probabilmente, è di spettanza dell’autorità amministrativa competente in materia e non dell’autorità giudiziaria». VALUTANDO la posizione di Arianna Mazzon – assistita come G. M. dall’avvocato Massimo Battagliola – il tribunale ha valutato le posizioni di G. M. , legale rappresentante di Univela e di A.M., legale rappresentante di Tremosine Univela proprietaria dell’Università della vela, il Tribunale parla della «più totale buona fede nell’esecuzione del proprio operato» evidenziando che le «prescrizioni di messa in sicurezza cui l’utilizzo delle strutture era subordinato, sono state effettuate».
Bresciaoggi, 25.07.2013