Potrebbero essere giorni di gloria, sono invece ore lunghissime d’apprensione. Univela, il nuovissimo centro velico federale di Campione del Garda, dopo la mattinata di ieri non può fare altro che attendere di sapere quale sarà il suo destino. Scatteranno, o meglio torneranno, i sigilli?
Sul sequestro i giudici del Riesame si sono riuniti ieri. Tutto si è svolto piuttosto velocemente, con Univela rappresentata in aula dall’avvocato Massimiliano Battagliola: la difesa ha insistito sulle motivazioni che erano oggetto del precedente riesame, quando il sequestro deciso dalla Procura fu revocato. Poi, alla luce di quanto stabilito dalla Cassazione, c’è stata anche una nuova consulenza tecnica da parte della difesa, ricordando i nuovi lavori eseguiti per la sicurezza, e insistendo sulla palese insussistenza di ogni pericolo per l’incolumità pubblica. È stato evidenziato poi che i terreni appartengono a terzi in buona fede e non sono pericolosi: di conseguenza non devono essere posti sotto sequestro.
Nelle prossime ore si conoscerà la decisione del tribunale del Riesame, su una vicenda che tiene la frazione di Tremosine con il fiato sospeso.
NEI GIORNI PRECEDENTI proprio il Riesame si è pronunciato a favore del dissequestro delle proprietà comunali, mentre così è andata solo parzialmente per gli immobili di Coopsette. Un anno dopo primo il sequestro, insomma, la «confusione» è tanta.
Un grosso passo avanti sarebbe una pronuncia favorevole a Univela, destinata a richiamare campioni da tutta Europa, oltre ad essere centro di riferimento della Nazionale.
Nel tira e molla dei ri-sequestri e dei ri-dissequestri di questi ultimi giorni a Campione, è di ieri pomeriggio la notizia che il cantiere nautico Paghera può riaprire i battenti.
Scongiurato quindi il pericolo della chiusura di un’attività che occupa, oltre al proprietario, anche altri quattro capifamiglia. Non si tratta comunque di una vittoria su tutti i fronti: nel provvedimento di dissequestro, l’utilizzo della gru (vicina al porticciolo a sud del paese) è consentito solo per una decina di giorni. Un breve periodo che sarà utilizzato per mettere in acqua le imbarcazioni più grosse, impossibilitate al trasporto via terra.
Il capannone di Paghera è posto a fianco dell’altra attività sequestrata tre settimane fa, l’area camper di Luigi Fezzardi. A questo punto è auspicabile che un provvedimento analogo possa anche in questo caso togliere i sigilli nei prossimi giorni, riconsegnando l’area (che può contenere fino a una sessantina di roulotte) al gestore del parcheggio.
Bresciaoggi, 05.06.2014